All’interno del libro Retail 4.0, di Stigliano e Kotler, c’è il capitolo Be Destination che riserva tante interpretazioni.

In particolare, partiamo da questa considerazione: oggi il negozio, l’attività di commercio al dettaglio, non è più un luogo di scoperta.

La fase di scoperta, a mio avviso, avviene online, sui social o con il passaparola. Difficilmente si scopre una nuova moda passeggiando per strada. Magari si riconosce quello che si è già visto o si trovano delle varianti di cose che già si apprezzano, ma i negozi hanno perso la funzione di scoperta.

Diventano però luoghi di destinazione e di intrattenimento in cui andare perché ci si sente bene. Luoghi in cui trovare personale qualificato o eventi ai quali partecipare.

Be a destination è un consiglio che viene dato a tutti i negozianti per dare un’ulteriore intepretazione della propria attività.

Oltre a vendere prodotti, è utile far vivere esperienze differenti e nuove ai clienti dandogli dei motivi per tornare.

Da scoperta a destinazione. Non è il cliente che deve cercare un motivo per andare in un negozio, ma è il negoziante che deve dare i motivi per fare in modo che le persone abbiano voglia di tornare.

È il negozio che deve organizzare eventi, occasioni, manifestazioni… Deve mandare inviti e promemoria alle persone.

Queste azioni se ben studiate, porteranno anche all’acquisto dei prodotti.

Be destination è probabilmente una modalità che i negozianti devono iniziare a seguire dando un senso al negozio che vada oltre l’acquisto e più verso una logica esperienziale.

Il fine è quello di offrire esperienze ai clienti.

Stefano Benvenuti