Stiamo vivendo in un’epoca digitale, un’epoca in cui tutti fanno acquisti online.
Questo ha portato a creare una forte competizione tra l’offline, ovvero i negozi su strada, e l’online, cioè l’e-commerce, i servizi col digitale.
Ma i negozi su strada, i negozi reali, ci sono e ci saranno sempre.
Seguendo le stime e le tendenze odierne, vediamo che le vendite online continuano a salire di anno in anno di circa il 18-20%, ma nonostante questa crescita, l’e-commerce rappresenta ancora una percentuale bassa (circa il 15%) sulle vendite totali a livello mondiale.
Perché questo?
Fondamentalmente perché noi preferiamo il contatto, la relazione umana, anche in questo periodo difficile.
Se pensiamo a qualche esperienza di acquisto che ci ha dato piacere, sicuramente non pensiamo a quella che aveva di mezzo uno schermo, che sia di un cellulare o di un computer. Ma sarà quella che riguardava persone o azioni che avevano un contatto con la realtà.
Quello che noi ricordiamo infatti, non è l’acquisto in sé, ma un’esperienza reale.
Le aziende che hanno maggior successo oggi sono quelle che sono riuscite a “mixare”, a creare un ponte tra le due esperienze, online e offline, come ad esempio Airbnb e Just Eat, che permettono di acquistare online qualcosa di concreto, come appunto una vacanza o un pasto da consumare.
E poi va detto che ci sono comunque attività che non possono essere digitalizzate.
Pensiamo al lavoro di un parrucchiere o di un dentista. Magari possiamo fissare un appuntamento online, ma questo tipo di attività devono essere svolte necessariamente nel reale.
I negozi su strada, quindi, ci sono oggi e ci saranno per sempre. Potrà cambiare il loro peso, la loro struttura, i servizi che andranno ad erogare al cliente, ma rimarranno per sempre.
Stefano Benvenuti