La pubblicità classica non funziona più e gli utenti la evitano appena possibile. Evitano la pubblicità quando appare prima dei video di YouTube e saltano da un canale all’altro durante le interruzioni in televisione.
La pubblicità, intesa come messaggio che viene dato agli utenti con l’intento di dargli soluzioni e benefici, non funziona.
Una ricerca di McKinsey, resa nota all’interno del libro Growth Hacking, ha dimostrato che ad oggi non c’è nessuna correlazione tra gli investimenti di marketing e il tasso di crescita.
In pratica, non c’è nessuna correlazione tra la pubblicità realizzata e la crescita di un brand o di un’azienda.
Certo è che la pubblicità possa essere fatta per brand awareness, per far conoscere un marchio, ma questo aspetto non è misurabile.
Il 72% degli amministratori delegati e dei direttori marketing non sono in grado di dimostrare di quanto potrebbero crescere gli affari per merito degli investimenti pubblicitari effettuati.
La pubblicità classica non è più una soluzione vincente
La difficoltà sta nel dimostrare, prima di iniziare l’investimento pubblicitario, quale sarà l’ipotetica crescita. Si possono fare ipotesi, ma non c’è una formula reale.
Per via di questa problematica, le aziende stanno seguendo altre direzioni come ad esempio quella della creazione di contenuti.
Si sta passando da una pubblicità “push” a una pubblicità “pull”.
Le persone ricercano in prima persona le informazioni, i prodotti o i servizi. Le aziende, per rispondere a questi nuovi comportamenti, devono cercare di essere presenti nei luoghi in cui vengono effettuate queste ricerche, in quelli che sono i punti di contatto.
Si investi, quindi, in SEO, in ottimizzazione delle ricerche online, in applicazioni in grado di offrire informazioni e un’esperienza migliore.
L’investimento pubblicitario classico, inteso come il volantinaggio o la pubblicità in televisione, non permette più di rispondere ad un determinato bisogno.
Quando il consumatore ha un reale bisogno, una vera necessità, prova a cercare da solo la soluzione. Cerca su Internet o tramite il passaparola ed ecco perché è importante per un negozio esserci, fare in modo di essere trovato.
Il negozio deve essere presente nei luoghi in cui il consumatore cercherà soluzioni e questa presenza può essere costruita attraverso i contenuti come ad esempio realizzando dei video su YouTube che parlino di un problema e di una soluzione.
Il negozio deve riuscire, attraverso i contenuti, a far sapere che è in grado di risolvere determinate problematiche facendosi trovare dove le persone cercheranno informazioni.
Per vendere, per avere una reale correlazione tra l’investimento e il ritorno, è più semplice ed efficace lavorare sui contenuti e sulla fidelizzazione dei clienti.
Questi due aspetti, i contenuti e la fidelizzazione, hanno molte cose in comune in grado di portare dei benefici reali al negozio.
La fidelizzazione permette di conoscere le KPI, le chiavi di comportamento del cliente, come ad esempio la frequenza di acquisto, l’importo speso, la tipologia di acquirente. Dati utili che servono per creare dei contenuti ancora più specifici e mirati. Due aspetti che, se messi in correlazione tra loro, rappresentano un modo molto efficace per rispondere ai problemi del pubblico offrendo soluzioni.
Perché, in fondo, l’investimento più importante da fare consiste nel voler creare una relazione tra la tua attività e i tuoi clienti. E questa relazione può essere costruita grazie alla fidelizzazione e ai contenuti.