Uno dei limiti che vive il negoziante medio è che si sente frustrato in merito alla tecnologia.

È consapevole che il mercato, oggi, richiede sempre più delle innovazioni a livello tecnologico, ma poi non le attua perché pensa a quelli che sono tre miti da sfatare.

1. La tecnologia soffoca la creatività

Il negoziante pensa che usare uno strumento tecnologico non gli permetta di realizzare le sue idee. Di conseguenza, fa le cose ancora in manuale e mette da parte la tecnologia.

La verità è che spesso non sa utilizzare gli strumenti che possiede e allora preferisce fare da solo manualmente quello che un programma potrebbe fare in automatico.

Non è la tecnologia che limita la creatività.

Spesso un negoziante parte dalle informazioni che ha su un software e da lì cerca di creare un’idea, ma dato che con quelle informazioni non ci riesce, ha l’impressione che questi strumenti limitino la sua creatività.

In questo caso il consiglio è di procedere al contrario, ovvero di partire dall’idea, dalla creatività, e, una volta sviluppato il processo, cercare di replicarlo all’interno del software.

2. I negozianti devono diventare tutti esperti di tecnologia, tutti ingegneri o tutti informatici

NON È COSÌ!

Esiste una funzione che si chiama DELEGA.

Quando ci si rende conto di avere un limite, perché ad esempio non si ha molto tempo da dedicare alla tecnologia, è buona cosa delegare a qualcuno di esterno, a un consulente, che possa realizzare la nostra idea con lo strumento che gli daremo a disposizione.

La successione del processo deve quindi essere questa:

Idea – Competenza – Strumento

3. La parte più difficile del marketing è l’implementazione della tecnologia

Si parte sempre dallo stesso errore: siccome non lo sappiamo usare, allora è uno strumento difficile da utilizzare.

Anche qua vale lo stesso discorso fatto per il secondo mito da sfatare: o un negoziante può dedicare un certo tempo allo studio dello strumento, oppure deve trovare chi già lo conosce e possa applicare la sua idea all’interno del negozio.

Il problema non sta dunque nell’applicazione, ma nel ridisegnare determinati processi.

La ridefinizione dei processi è fondamentale.

Con un programma di automazione non c’è bisogno di un consulente per sempre. Una volta realizzato, il programma andrà avanti da solo portando vantaggi al tuo negozio e dando vita alle tue idee.

Stefano Benvenuti